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Il numero 4, alchimia e il QHSE

Il numero 4

«”L’Uno diventa Due, i Due diventano Tre, e per mezzo del Terzo il Quarto compie l’Unità”»

La frase d’esordio è riportata dal famoso psichiatra, antropologo e filosofo svizzero Carl Gustav Jung (1875 –1961) nella sua grande opera Psicologia e Alchimia , ed è attribuita a Maria la Giudea (o Maria Prophetissa, o Maria la Copta o l’Ebrea) filosofa ed alchimista vissuta con molta probabilità ad Alessandria d’Egitto fra il I ed il III secolo d.C.

Le informazioni su Maria la Giudea sono poche e incerte, ma sicuramente rappresenta uno dei primi esempi giunti a noi di donna impegnata nella scienza e nelle arti: alcune fonti ritengono che la tecnica di cottura “a bagnomaria” derivi proprio da una sua invenzione.

Le sue semplici parole qui sopra spiegano due importanti idee sorrette dai nostri predecessori nel corso dei secoli, fondamentali poi per la nascita della scienza, della società e dei costumi odierni: la prima è l’origine e lo sviluppo dell’alchimia, la seconda è la profonda e vasta simbologia del numero 4.

L’importanza dell’alchimia per la storia della chimica è ovvia, ci torneremo su più avanti; ma il numero 4? Qual è la stata la sua importanza? Qual è il rapporto fra le due cose?

Il 4 è piccolo, quasi insignificante se paragonato all’infinità dei numeri stessi, ma cela dentro di sé tanti affascinanti dettagli e molte proprietà matematiche difficilmente descrivibili in poche righe.

È stato naturale quindi il suo utilizzo come uno dei primi strumenti attraverso cui l’Uomo ha tentato di spiegare in senso compiuto le proprie origini e quelle dell’Universo. Prendiamo come esempi proprio la stessa chimica (i 4 elementi naturali), la fisica (i 4 stati della materia) e la medicina (i 4 umori di Ippocrate di Coo).

Pertanto riutilizziamo anche noi il potente mezzo comunicativo del numero 4 per introdurre concettualmente la Qualità, la Salute, la Sicurezza e l’ Ambiente, dall’acronimo inglese QHSE (Quality, Health, Safety, and Environment).

Esse sono le 4 principali direttrici verso cui tendono sempre di più le imprese e le persone, nella direzione di un mondo sostenibile e virtuoso, rispettoso dell’etica e del pieno sviluppo umano,con una nuova visione dell’economia e della natura.

Ma esattamente, sappiamo cosa sono? Per non scrivere parole vuote, cerchiamo di dare delle definizioni appropriate.

 

Qualità

In verità non è sempre facile fornire, per ciascuna disciplina menzionata, una sua descrizione univoca per filo e per segno, anche a causa di parecchie sfaccettature non sempre omogenee.

Si procederà di conseguenza per sommi capi e prendendo come riferimento i principi emanati dalla massima organizzazione mondiale in materia di norme tecniche: l’ International Organization for Standardization, abbreviato in ISO, che ha sede a Ginevra (Svizzera), fondata nel lontano 1947.
Una piccola curiosità per il lettore: il nome ISO potrebbe sembrare un acronimo, ma in realtà è un nome proprio che deriva dalla parola greca ἴσος (ìsos), “uguale”.
Il motivo ricade proprio nella filosofia dell’organizzazione, cioè quella di fornire una standardizzazione comune e identica per tutti.

Pertanto iniziamo con chiederci: Cos’è la Qualità? Diamo la parola proprio alla norma ISO 9000:2015 (Sistemi di gestione della qualità – Principi fondamentali e lessico) dove viene descritta come “capacità di un insieme di caratteristiche intrinseche di un oggetto di soddisfare dei requisiti” utilizzabile pure insieme ad aggettivi come scarso, buono o eccellente.

Brevemente si intende per oggetto/ entità/articolo “qualsiasi cosa percepibile o concepibile” come ad esempio un prodotto, un servizio, un processo, una persona, un’organizzazione, un sistema, una risorsa.

Gli quindi oggetti possono essere materiali (ad es. un motore, un foglio di carta, un diamante), immateriali (ad es. rapporto di conversione, un piano di progetto) o immaginari (ad es. lo stato futuro dell’organizzazione).

Completiamo la descrizione della qualità spiegando cosa sia il requisito, con cui norma tecnica vuol dire “necessità o aspettativa dichiarata, generalmente implicita o obbligatoria” strettamente legato alle caratteristiche, quest’ultime specificate come “aspetto distintivo”, suddivise in varie categorie (fisiche, sensoriali, comportamentali, temporali, ergonomiche, funzionali).

Salute

Cambiamo per un momento focus e consultiamo il dizionario, cerchando al suo interno la parola “Salute”. Fedelmente il Treccani, cita dal latino salus –ūtis “ Salvezza, soprattutto come stato di benessere, di tranquillità, d’integrità, individuale o collettiva”.

È un utilizzo antico che sopravvive in termini storici come il Comitato di salute pubblica della Rivoluzione Francese, un approccio molto diverso rispetto al sentire comune e alla comunicazione che ne danno gli attuali mass-media, a volte allarmistica e sensazionalistica di grave malattia mortale: vedi l’attuale emergenza pandemica COVID-19 e Vaiolo delle scimmie.

Tuttavia è proprio questa strada del passato che viene efficacemente ripresa e reinterpretata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nel Preambolo alla propria Costituzione emanata nel luglio 1946, che dimensiona la salute in termini di “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale, e non semplicemente assenza di malattie o infermità”.

“Il godimento del più alto livello di salute raggiungibile è uno dei diritti fondamentali di ogni essere umano senza distinzione di razza, religione, credo politico, condizione economica o sociale.
La salute di tutti i popoli è fondamentale per il raggiungimento della pace e della sicurezza, e dipende dalla massima collaborazione degli individui e Stati.

I risultati raggiunti da ogni Stato nel miglioramento e nella protezione della salute sono preziosi per tutti”.

 

Ambiente

Per quanto riguarda la nozione di ambiente, sicuramente il riferimento più importante lo troviamo nella normativa ISO 14001:2015 (Sistemi di gestione ambientale – Requisiti, con guida per l’uso) che lo delimita come: “spazio in cui opera un’organizzazione (persona o gruppo di persone che ha proprie funzioni con responsabilità, autorità e relazioni per raggiungere i propri obiettivi), inclusi aria, acqua, suolo, risorse naturali, flora, fauna, esseri umani e le loro interrelazioni”.

Questo spazio “può essere descritto in termini di biodiversità, ecosistemi, clima o altre caratteristiche”.

Strettamente correlato a ciò è l’aspetto ambientale ovvero: “elemento delle attività, dei prodotti o dei servizi di un’organizzazione che interagisce o può interagire con l’ambiente”. Ovviamente non possiamo non parlare di ambiente senza citare l’impatto ambientale, cioè le “modifiche all’ambiente, derivanti in tutto o in parte dagli aspetti ambientali di un’organizzazione.”

L’impatto ambientale la maggior parte delle volte viene visto in termini negativi, ma in questo caso può assumere anche un significato positivo ed apportare dei benefici.

Ne parleremo ampiamente nei prossimi contenuti in ottica di prevenzione dell’inquinamento, visto come prevenzione dell’inquinamento tramite l’utilizzo di processi, pratiche, tecniche, materiali, prodotti, servizi o energia per evitare, ridurre o controllare (separatamente o in combinazione) la creazione, l’emissione o lo scarico di qualsiasi tipo di inquinante o rifiuto, al fine di ridurre impatti ambientali negativi.

Sicurezza

In questo caso sono necessarie alcune piccole premesse.
Il termine italiano che noi usiamo per “Sicurezza” è un’accezione estesa di quello che in inglese è sia Security, sia Safety, due parole che molto spesso sono usate in modo intercambiabile nel linguaggio comune ma anche in alcuni dizionari.

D’altro canto è molto utile invece fare le opportune distinzioni, e sulle basi della letteratura accademica abbiamo che:

Security: indica lo stato di essere lontano dai pericoli causati dall’intenzione deliberata dell’essere umano di causare danni. La fonte del pericolo è posta in essere dall’uomo deliberatamente.

Safety: indica lo stato di essere lontano da pericoli causati da forze naturali o errori umani casuali. La fonte di pericolo è costituita da forze naturali e/o errori umani.

Dunque la“Safety” riguarda più precisamente misure tese migliorare e salvaguardare l’integrità psicofisica della gente e di limitazione dei danni per le cose. Ci concentreremo su quest’ultima sfumatura.

La Guida n. 51 del 2014 ISO/IEC a sua volta fornisce una definizione molto breve di Sicurezza- Safety come “libertà dal rischio che non è tollerabile”. Il rischio a sua volta viene formalizzato come “combinazione della probabilità di accadimento del danno e della gravità di tale danno” (lesioni o danni alla salute delle persone, o danni alla proprietà o all’ambiente).

Nel passaggio appena summenzionato dunque notiamo che Qualità, Sicurezza, Salute ed Ambiente non sono campi fra loro disgiunti, ma anzi strettamente correlati l’uno con l’altro che si influenzano a vicenda indissolubilmente.

 

Aria, Terra, Fuoco, Acqua: i 4 elementi per spiegare il mondo attuale

Le formulazioni esposte sopra sono semplici, chiare, brevi e concise, senza uso di termini tecnici. Sono scritte in maniera molto fluida, per il preciso scopo di essere maggiormente comprensibili in maniera semplice ad un vasto pubblico.

La semplicità come visto è una componente necessaria, perché le definizioni toccano tantissime discipline e settori industriali, economici e sociali: dare per ognuna un’esplicazione diversa creerebbe non solo confusione, ma anche divergenze evidenti.

La ricerca della semplicità ha accompagnato spesso l’Uomo nel passato nei tentativi di spiegare i processi ed i fenomeni di svariati ambiti. Per rendere il concetto, riprendiamo per un momento la nascita del settore chimico.

Ogni anno vengono sintetizzate migliaia di sostanze chimiche (guardando solo nell’Inventario Europeo Classification & Labelling (C&L) Inventory dell’ECHA ne troveremo 100.000), ognuna con le proprie particolari caratteristiche.

Ovviamente non è stato sempre cosi: tutto è partito dall’analisi dei semplici 4 elementi naturali (ecco che torna il nostro numero speciale); aria acqua terra fuoco, quelli visibili e tangibili a prima vista.

Si sono cimentati in quest’opera dapprima i filosofi greci presocratici, ognuno con le sue peculiarità: Anassimene di Mileto, Eraclito, Talete di Mileto, Empedocle, tutti intenti a cercare il principio di tutte le cose, l’archè (ἀρχή) come fondamento della natura.

Dopodiché il percorso è diventato più ambizioso. Scoviamo infatti nelle pagine della storia le vicende dell’alchimia, della pietra filosofale e dei preparati al mercurio fino ad arrivare alla chimica dei polimeri e poi delle biotecnologie, dei superfluidi e superconduttori: i giorni nostri.

Un procedimento che va dal semplice al complesso (e non complicato, che è diverso).

 

Dal complesso al semplice

Abbiamo esordito dicendo che Qualità, Salute, Sicurezza e Ambiente sono argomenti delle volte circondati da varie sfumature e interpretazioni.

Ma dunque, perché non spiegarli più approfonditamente associandole idealmente – ed anche un po’ forse romanticamente – ai 4 elementi naturali? Invertiamo così la rotta: usiamo la semplicità di quest’ultimi per spiegare la complessità del mondo.

E cosi avremo le seguenti connessioni: Qualità – Aria |Salute – Terra | Sicurezza – Fuoco | Ambiente – Acqua, da scoprire ed analizzare in altri contributi sul sito EPTAS.

Sempre nel debito di noi moderni verso gli antichi , non possiamo non pensare a chi ci ha già preceduto in questo tentativo, ovvero il sommo Primo Levi ed il suo “Il sistema periodico”, nel quale ad ogni elemento chimico viene associata una particolare esperienza autobiografica.

 

Bibliografia e suggerimenti di lettura

 

  • Muñoz-Páez, Adela & Garritz, A.. (2013). Women and chemistry. part I. from antiquity to seventeenth century. Educacion Quimica. 24. 2-7.
  • Muñoz-Páez, Adela & Garritz, A.. (2013). Women and chemistry. Part II. Eighteenth and nineteenth centuries. Educacion Quimica. 24. 156-162.
  • Muñoz-Páez, Adela. (2013). Marie Sklodowska-Curie and radioactivity. Educacion Quimica. 24. 224-229.
  • Muñoz-Páez, Adela & Garritz, A.. (2013). Women and chemistry. part IV. Twentieth and Twenty-first centuries. Educacion Quimica. 24. 326-334.
  • Martelli M., l’Alchimista antico. Dall’Egitto greco-romano a Bisanzio. Milano, Editrice Bibliografica, 2019.
  • Jung C.J., Psicologia e alchimia, trad. it. Roberto Bazlen, interamente riveduta da Lisa Baruffi, Editore Boringhieri società per azioni, Torino 1981 (ed. orig. Psychologie und Alchemie , Rascher, Zürich 1944).
  • Benv. A., voce “Alchimia” in Enciclopedia Treccani, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1929.
  • International Organization for Standardization.(2015, rev. 2021). Quality management systems — Fundamentals and vocabulary (ISO 9000:2015).
  • International Organization for Standardization.(2015, rev. 2021). Environmental management systems — Requirements with guidance for use (ISO 14001:2015).
  • International Organization for Standardization, International Electrotechnical Commission (2014, rev. 2019). Safety aspects — Guidelines for their inclusion in standards (ISO/IEC Guide 51:2014).
  • Bartnes, Maria. (2006). Safety vs. security?. 10.1115/1.802442.paper151.
  • Nas, Selçuk. (2015). The Definitions of Safety and Security. Journal of ETA Maritime Science. 3. 53-54. 10.5505/jems.2015.42713.
  • Costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO – World Health Organization) , siglata il 22 Luglio 1946 in New York.
  • Tuziak, Bogdan. (2017). Introduzione allo studio della filosofia.
  • AA.VV., voce “Presocratici”, in Dizionario di filosofia, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 2009.
  • Abbagnano Nicola, Storia della filosofia. Volume I – il pensiero greco e cristiano: dai Presocratici alla scuola di Chartres, Novara, Istituto Geografico De Agostini s.p.a., 2006.
  • Levi P., Il sistema periodico, introduzione di Natalia Ginzburg, Milano, Einaudi scuola (“Letture per la scuola media” n. 52), 1975.
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